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l'arte come energia creativa


Carla Mazzoni presenta il 16 ottobre alle 17,30

L'Arte come Energia Creativa

mostra dell'Ass. Cult. Cassiopea

ai Diocuri del Quirinale. Roma

La vita testimone di se stessa

di Carla Mazzoni

[...] L'arte del passato partiva da un giudizio di valore e conferiva all'oggetto un plus-valore, ora che si parte da un non-valore il processo accrescitivo dell'arte può essere soltanto un' ulteriore svalutazione, quella che degrada l'oggetto a cosa o roba.[...] (G.C.Argan Progetto e destino)

Per secoli l'Arte ha avuto la funzione di educare e la nostra formazione era essenzialmente umanistica. Oggi la scienza ha sosituito l'arte, noi veniamo educati scientificamente, e la verità, che una volta ci veniva comunicata attraverso la bellezza, oggi è territorio della scienza. Nel tempo si è progressivamente verificato un divorzio tra l'arte e l'estetica.

Gli artisti, affrancati dalla preoccupazione di trasmettere attraverso le loro opere dei valori da condividere con altri individui, si sono sentiti liberi di seguire in autonomia il proprio ideale oppure di sperimentare il nuovo attraverso l'utilizzo di tecniche e materiali diversi. Nel secolo scorso prendono corpo diverse tendenze sostenute da musei, critici e curatori di mostre che in molti casi attribuiscono valore anche ad Opere di scarsa o nessuna qualità, confondendo spesso la creatività con la creazione.

L'artista deve rispondere solo alla “legge della necessità interiore”. Affidandosi alla propria interiorità sarà unico e il suo lavoro assolutamente soggettivo. Questo il pensiero di Kandinskij nel suo saggio “Lo spirituale nell'arte” e le sue affermazioni restano per molti versi oggi ancora valide.

L'artista crea sempre per un'interiore ineludibile necessità e nel processo creativo esprime ciò che affiora dal suo profondo, dalla sua interiorità, ma non si tratta di un automatismo come per Pollock o per i Surrealisti.

Pollock dichiara che l'artista finalmente non è più obbligato a cercare un soggetto al di fuori di se stesso e considera la pittura un atto reale compiuto in modo del tutto inconscio, come se fosse solo frutto di irrazionalità. Quindi niente più progetto né pianificazione dello spazio compositivo. Niente più processo creativo dell'immaginazione.

Cosa accade invece nel Processo creativo di artisti presenti in questa Mostra “Arte come energia creativa”, riferendoci in particolare a pittori come Calabria, Ferrari, Moretti, Gagliano, Baldissera?

“Sono pittore e, oggi mi appare più evidente come la pittura sia l'immagine del pensiero ferito dagli acuminati indizi della vita, sui quali la pittura fonda la propria funzione sociale. Da tutto questo deriva la forza testimoniale dell'artista che non esprime opinioni, ma si dà, non definisce, ma propone, e ciò per un imperativo del profondo.” così scrive Ennio Calabria nel suo testo “La cosa in sé tra rito e discontinuità” nel catalogo della Mostra romana ai Preferiti.

Alla nascita di un'Opera d'Arte, alla sua epifania, contribuiscono più fattori. Dal caos dell'inconscio dell'artista affiora il senso del sentire e scaturiscono intuizioni di forme e immagini provenienti dal corto circuito che si determina nell'incontro tra l 'interiorità liberata, il flash dei pensieri laterali, fino a poco prima ignorati, e l'impatto con la realtà.

Nel miracoloso mistero della creazione di un'Opera d'Arte l'artista mette in connessione la sua soggettività con la vita. Egli è la vita e la vita è testimone di verità perché testimone di se stessa.

Carla Mazzoni

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